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ONTARGET: "Nuove evidenze verso una protezione Cardiovascolare globale" |
data evento: |
5 aprile 2008 |
sede evento: |
Villa Revedin
Gorgo al Monticano (TV) |
responsabile: |
Quirino Messina, Direttore U.O.C. di Medicina Generale, Motta di Livenza (TV); Paolo Pauletto, Direttore U.O.C. di Medicina Interna I, Ospedale Cà Foncello, Treviso; Antonio Sacchetta, Direttore U.O.C. di Medicina Generale, Conegliano (TV) |
collaborazioni: |
Bayer Healthcare |
categorie interessate: |
Medici in Cardiologia, Malattie metaboliche e diabetologia, Medicina Interna, Nefrologia, Medicina Generale |
quota di partecipazione: |
Gratuito |
ECM: |
E' stata inoltrata richiesta ECM per Medico Chirurgo |
razionale: |
Le Linee Guida ESH/ESC pubblicate nel 2007 enfatizzano la necessità che la diagnosi e il trattamento dell’ipertensione siano strettamente correlate con la quantificazione del rischio cardiovascolare globale.
Questo concetto è basato sul fatto che solo una piccola parte della popolazione ipertesa presenta esclusivamente un aumento pressorio, mentre la grande maggioranza presenta anche altri fattori di rischio cardiovascolare, in particolar modo quelli legati al metabolismo glucidico e lipidico e alla riduzione della funzionalità renale. Inoltre, la contemporanea presenza di ipertensione e di altri fattori di rischio cardiovascolare porta ad un rischio complessivo che è maggiore della somma delle singole componenti.
Ci sono infine numerose evidenze che nei pazienti ad alto rischio i valori soglia e gli obiettivi della terapia antipertensiva e delle altre terapie devono essere diversi da quelli dei pazienti ad alto rischio.
Gli studi su larga scala condotti sia su pazienti ad alto rischio sia su pazienti a basso rischio con farmaci attivi sul sistema reninaangiotensina hanno documentato che è possible ottenere una riduzione del rischio cardiovascolare maggiore di quella ottenibile con la semplice riduzione della pressione.
Nel loro complesso questi studi suggeriscono che il blocco
dell’angiotensina II riduce il rischio cardiovascolare con un meccanismo almeno in parte indipendente dalla riduzione pressoria. È d’altra parte noto che l’angiotensina II esercita numerosi effetti sui processi coinvolti nella patologia cardiovascolare, come la vasocostrizione, la proliferazione cellulare, l’alterazione dell’omeostasi glucidica, il danno
renale, l’aritmia e la fibrinolisi.
Questo progetto ECM si propone di approfondire le tematiche del rischio cardio-cerebrovascolare in funzione delle nuove evidenze scientifiche sull’efficacia di Telmisartan, emerse dalla pubblicazione dello studio ONTARGET, trial clinico che ha coinvolto complessivamente più di 30.000 pazienti ipertesi ad alto rischio cardiovascolare, nell’ottica di condividere una “good clinical practice” e raggiungere l’obiettivo di una
sostanziale riduzione del rischio e mortalità
cardio-cerebrovascolare.
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© 2008, De Prato
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