“Chi dorme non piglia pesci”. La saggezza popolare si riferisce al fatto che durante il sonno si fanno cose diverse dalla veglia, forse non sempre vantaggiose. Ma quanta verità è presente in queste parole
È intuitivo pensare che un’attività che occupa almeno un terzo della nostra esistenza un significato lo deve avere. A livello comportamentale, facendo riferimento anche agli studi etologici, è stato proposto che il sonno ha la semplice funzione di tenerci fuori dai guai e non farci sprecare energie. Se la nostra attività diurna ci permette di svolgere tutte le funzioni necessarie alla nostra sopravvivenza, che senso avrebbe in effetti utilizzare ore in più per girovagare senza meta esponendoci in più a pericoli
Ovviamente questa spiegazione presenta diversi limiti e non chiarisce affatto perché ad esempio nel sonno il nostro cervello presenta determinati pattern di funzionamento che si alternano. È tutto terribilmente più complesso rispetto al banale concetto di un sonno che si contrappone allo stato di veglia. Ogni singola fase del sonno ha invece un suo significato peculiare ed è sotto il comando di sostanze diverse (ad esempio, il GABA o l’acetilcolina) che ne modulano l’attività e promuovono l’alternanza. Una corposa letteratura ci testimonia d’altronde che il sonno, e specialmente la fase REM, è necessario a riorganizzare e stabilizzare i ricordi, e ha comunque una funzione riequilibratrice della nostra condizione psichica. Una funzione, quindi, legata alle nostre abilità cerebrali più progredite, incluse le abilità intellettuali.
In questo Corso i diversi relatori, riconosciuti come grandi esperti nelle loro aree di competenza, porteranno dei fatti e contrasteranno i misfatti, ovvero le credenze non supportate da evidenze scientifiche. Essi illustreranno la fisiologia del sonno e i meccanismi neurobiologici che possono alterarne il funzionamento, analizzeranno le caratteristiche cliniche dei disturbi del sonno come malattie primitive e come disturbi associati ai disturbi psichiatrici e alle malattie dementigene. Uno spazio particolare sarà dedicato al ruolo dei nutraceutici per promuovere la corretta fisiologia del sonno, sulla scorta delle evidenze che si stanno progressivamente accumulando. Infine, verrà dedicata una riflessione alle esperienze di insonnia riportate attraverso il prezioso occhio osservante del cinematografo.
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