L’aumento della durata della vita è un eccellente traguardo, ma non si può fare a meno di considerare che anche se aumenta “l’aspettativa di vita attiva”, al termine di questa, vi è un periodo di non buona salute e di malattie croniche, spesso di non autosufficienza. Per effetto di questo processo di invecchiamento esiste infatti una popolazione a “rischio” che merita particolare attenzione e che è costituita dagli anziani “fragili”; si tratta di soggetti di età avanzata o molto avanzata, con stato di salute instabile, frequentemente a rischio di disabilità e rapido deterioramento dello stato funzionale. Altri fattori come la solitudine, fattori socio-ambientali ed economici possono determinare una condizione di fragilità a prescindere dalle condizioni precedenti. In questo ambito di rischio e di fragilità, l’ipovitaminosi D è una condizione di grande importanza nella gestione del paziente fragile. La conoscenza delle linee guida e le modalità di gestione del paziente con ipovitaminosi D rappresentano una attualità quotidiana per il medico di medicina generale. Di pari importanza in questi pazienti è la gestione del dolore che spesso li affligge. Dal 2010 la legge 38 è uno strumento ancora troppo poco utilizzato e conosciuto. Questo evento consente al medico di medicina generale di approfondire queste tematiche ad alto impatto nella attività medica quotidiana.
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