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XII CONVEGNO REGIONALE VENETO DI CURE PALLIATIVE. Workshop: Letting go: from ancient to medern perspectives on relinquishing personal control |
data evento: |
26 maggio 2016 |
sede evento: |
Relais Le Betulle, Conegliano (TV)
Conegliano (TV) |
organizzato da: |
De Prato Congressi |
responsabile: |
Dr.ssa Samantha Serpentini, Psicologo, ULSS 3 Bassano del Grappa |
collaborazioni: |
L.MOLTENI, MINDRAY, MUNDIPHARMA, PLANET1HEALTH, PROSTRAKAN |
segreteria scientifica: |
Dr.ssa Samantha Serpentini, Psicologo, ULSS 3 Bassano del Grappa
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categorie interessate: |
Infermiere Medico Chirurgo – specialità: Anestesia e Rianimazione, Continuità assistenziale, Cure Palliative, Geriatria, Medicina Generale, Medicina Interna, Oncologia, Psicoterapia, Psichiatria Psicologo |
quota di partecipazione: |
€ 61,00 iva inclusa |
ECM: |
Sono stati assegnati n. 4 crediti formativi ECM. |
razionale: |
Il presente workshop si propone di approfondire quell’atteggiamento che consiste nel “lasciar andare”, traduzione dell’espressione inglese “letting go”, con l’obiettivo primario di valutare le attuali potenzialità di applicazione di questo concetto antico nell’ambito delle cure palliative.
Sin dall’antichità una parte notevole dell’attenzione dei poeti, dei filosofi, dei religiosi è stata rivolta al tentativo di rispondere alla domanda fondamentale: «come vivere». Dalla poesia epica alla tragedia, passando per la riflessione etica in filosofia, fino ai testi della Rivelazione le migliori energie intellettuali dell’Occidente si sono cimentate con i grandi temi del Bene e della Felicità, della Fortuna, della Necessità e della Libertà.
Il punto di partenza di questo workshop è, dunque, rappresentato dal tentativo di riempire di contenuti i tratti che descrivono il profilo di questo atteggiamento, per l’appunto il “letting go”. Non si tratta semplicemente di ricostruire una storia, ma di ripercorrere il significato del “letting go” dalle prospettive antiche a quelle moderne al fine di comprendere le diverse interpretazioni attribuite a questo atteggiamento.
Dall’antichità (Taoismo, Buddismo, Stoicismo) al Medioevo (Meister Eckart) ai tempi moderni (Martin Heidegger, Reinhold Niebuhr) il “lasciare andare” è stato considerato uno degli atteggiamenti che possono portare ad una migliore qualità della vita. La teoria psicologica moderna ha contribuito a questo riguardo con un’analisi del controllo primario (il cambiamento della condizione ambientale al fine di adattare gli eventi e i risultati ai nostri desideri) e del controllo secondario (il nostro adattamento alla condizione ambientale). Ma la maggiore importanza è stata attribuita al controllo primario, inteso come auto-controllo, auto-fiducia, auto-efficacia. Il concetto di “lasciare andare” è stato più frequentemente esaminato nel contesto religioso e teologico, per cui espressioni come “affidarsi a Dio” o “mettersi nelle mani di Dio” sono più strettamente collegate con il controllo secondario. Numerosi autori suggeriscono che la tendenza di un individuo a “lasciarsi andare”, come risposta ad una necessità di adattamento ambientale, può essere dettata dalle circostanze della vita.
Le finalità di questo workshop sono, pertanto, le seguenti:
- tracciare la storia assai ricca dell’atteggiamento del “lasciare andare”, valutare questa storia alla luce della moderna teoria psicologica;
- analizzare il concetto del “lasciarsi andare” nell’ambito dell’adattamento religioso;
- analizzare e comprendere le possibili potenzialità di impiego del concetto del “lasciare andare” nel contesto delle cure palliative, ossia come modalità di adattamento alle incertezze inevitabilmente associate ad una malattia inguaribile e nella condizione del fine vita.
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© 2008, De Prato
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