La cefalea è uno dei disturbi che più frequentemente il MMG si trova a dover gestire nel proprio ambulatorio. Infatti, solo il 2% della popolazione afferma di non aver mai sofferto, nella propria vita, di un mal di testa. Fortunatamente la maggior parte delle cefalee ha una genesi benigna e solo in poche situazioni si riscontrano delle cause serie.Nonostante la benignità eziologica della maggior parte delle cefalee, il loro impatto sulla qualità della vita è spesso devastante. L’emicrania non è una semplice mal di testa, perché associa alla cefalea disturbi neurovegetativi e neurologici. Una crisi emicranica può impedire lo svolgimento delle proprie attività sia lavorative, sia sociali e sia ludiche, per un periodo che in alcuni casi può durare anche 3 giorni.Ne deriva che tale disturbo può indurre un’evidente disabilità, che può incidere sui rapporti familiari, limitare la vita sociale e rovinare i programmi di carriera. L’emicrania è una sindrome complessa dovuta all’interazione tra fattori genetici e fattori ambientali. Caratteristica dell’emicrania è la sua variabilità clinica sia da individuo ad individuo sia, nello stesso individuo, da attacco ad attacco. L’emicrania colpisce soprattutto le persone giovani in attività lavorativa, da ciò derivano importanti costi sia sul piano economico, come mancata produttività, sia su quello sociale, come perdita del posto di lavoro, e sia su quello affettivo, come separazioni o divorzi.Per questi motivi l’emicrania genera un importante onere finanziario per la società e per l’individuo stesso. L’emicrania è avvolta nel mito e nei malintesi e la scarsa conoscenza può renderla una condizione frustrante da trattare. Sebbene molti emicranici possono trovare giovamento dall’automedicazione, solo un approccio diagnostico e un trattamento medico adeguati possono consentire al paziente emicranico non solo un buon controllo delle crisi, ma soprattutto un’idonea qualità della vita. Da ciò deriva che il sistema sanitario è chiamato a fornire ai pazienti emicranici una classe medica che sia in grado di fare diagnosi puntuali e di indicare altrettanto precisi indirizzi terapeutici, sia di tipo farmacologico sia non farmacologico. La maggior parte dei soggetti con emicrania dovrebbe essere seguita dal proprio MMG e solo i pazienti con gravi disabilità o con refrattarietà alla terapia dovrebbero essere indirizzati allo specialista. Per migliorare l’approccio al paziente emicranico da parte del MMG e per verificare l’importanza di una educazione continua sono stati predisposti due percorsi formativi: il primo prevede che i MMG partecipino a tre incontri a distanza di tre mesi, mentre il secondo prevede la partecipazione dei MMG solo all’incontro iniziale e finale. Questo con lo scopo di accertare se il rinforzo culturale permette una migliore gestione del paziente emicranico. Il convegno ha l’obiettivo di diffondere tra i MMG le tematiche dell’emicrania, che deve essere considerata a pieno titolo una malattia sociale, stante le forti implicazioni socio-economiche che essa determina.
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