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V CONVEGNO DELLA SEZIONE TRIVENETA SISC
Le cefalee: principali comorbidità – approccio multidisciplinare |
data evento: |
30 maggio 2009 |
sede evento: |
Abbazia benedettina di S.Maria in Sylvis
Sesto al Reghena (PN) |
organizzato da: |
SISC Sezione Triveneta |
responsabile: |
Dr. Carlo Lisotto, S. C. di Medicina, P.O. di San Vito al Tagliamento (PN); incarico dirigenziale “Neurologia e Cefalee”. |
collaborazioni: |
Almirall, Biofutura, Boehringer Ingelheim, Guidotti, Janssen-Cilag, Lundbeck, Lusofarmaco, Merck Sharp & Dohme, Pfizer, Solvay Pharma |
segreteria scientifica: |
Pier Antonio Battstella, Carlo Lisotto, Federico Mainardi, Flavio Devetag, Giuliano Relja, Giorgio Zanchin
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categorie interessate: |
Medico Chirurgo |
quota di partecipazione: |
gratuito |
ECM: |
E' stata richiesta domanda di accreditamento ECM per le discipline di medico di Medicina Generale, Neurologia, Psichiatria. |
razionale: |
Il termine “comorbidità” si riferisce alla presenza simultanea di due o più patologie nello stesso individuo, con una frequenza maggiore rispetto alla semplice combinazione casuale. Tra le cefalee primarie, gli studi clinici concernenti la comorbidità si sono focalizzati soprattutto nei confronti dell’emicrania. Vari studi, sia di popolazione che condotti in centri cefalee, hanno evidenziato come i pazienti emicranici soffrano di diverse comorbidità, in particolare di tipo neurologico, psichiatrico e cardiovascolare. Tra i disturbi neurologici e psichiatrici che si associano con l’emicrania vanno segnalati in particolare la depressione, i disturbi d’ansia, l’epilessia e i disturbi del sonno. Più recentemente, è stata evidenziata una associazione con patologie cardiovascolari, in particolare con l’ictus ischemico. Lo studio delle comorbidità dell’emicrania risulta estremamente importante dal punto di vista patogenetico, diagnostico e terapeutico. Il Convegno “Le cefalee: principali comorbidità – approccio multidisciplinare” si propone di analizzare le più comuni comorbidità rilevate nei pazienti cefalalgici, discutendo le implicazioni clinico-diagnostiche e terapeutiche. Diversi studi hanno dimostrato una elevata prevalenza di depressione e disturbi d’ansia in soggetti emicranici e viceversa, con un rapporto che appare bidirezionale. Per quanto concerne l’epilessia, nei soggetti affetti da tale patologia la prevalenza dell’emicrania è risultata quasi doppia rispetto a quella riscontrata nella popolazione generale. Il rischio di sviluppare il disturbo emicranico è risultato indipendente dal tipo di epilessia e dall’età dei pazienti. Analogamente ai disturbi psichiatrici, il rapporto tra emicrania ed epilessia appare di tipo bidirezionale. L’associazione tra emicrania ed ictus ischemico è stata dimostrata sia in studi caso-controllo che di coorte. L’associazione è risultata evidente in particolare in donne affette da emicrania con aura, fumatrici e che assumevano contraccettivi orali. Solamente i pazienti affetti da emicrania con aura presentano un più elevato rischio di ictus cerebrale ischemico, in quanto tale rischio nei soggetti con emicrania senza aura appare sovrapponibile a quello della popolazione generale di pari età. Studi neuroradiologici, utilizzando la RM ad alta definizione, hanno inoltre dimostrato un più elevato rischio nei pazienti con emicrania con aura di lesioni cerebrali di tipo ischemico in territorio posteriore. Il rischio appare proporzionale alla frequenza delle crisi di emicrania con aura. Di particolare interesse appare inoltre l’associazione tra pervietà del forame ovale ed emicrania con aura. In numerosi studi condotti in centri cefalee la prevalenza di tale anomalia cardiaca è risultata significativamente aumentata nei pazienti affetti da emicrania con aura, fino al 50% dei casi, in alcune casistiche. E’ stato a lungo discusso un possibile rapporto patogenetico tra le due condizioni ed è anche stato condotto uno studio clinico prospettico in doppio cieco per valutare l’andamento dell’emicrania dopo chiusura percutanea del forame ovale. I risultati di tale studio non hanno evidenziato alcun miglioramento della cefalea dopo tale procedura e secondo le ipotesi attualmente più accreditate, sembra esista una maggiore predisposizione su base genetica per entrambe le condizioni, senza che vi sia un legame di tipo causale. Nell’ambito del Convegno “Le cefalee: principali comorbidità – approccio multidisciplinare” verranno presentati i dati più recenti riguardanti le ricerche cliniche in materia e si darà un particolare risalto al trattamento farmacologico. La comorbidità tra due diverse patologie, infatti, può indirizzare la scelta terapeutica verso alcuni farmaci, potenzialmente in grado di trattare efficacemente entrambi i disturbi. Dopo la presentazione in 4 diverse relazioni delle principali comorbidità riscontrate nei pazienti cefalalgici, seguirà infatti una Tavola Rotonda, che si focalizzerà sulle nuove Linee Guida terapeutiche redatte dalla Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (SISC) per il trattamento delle cefalee primarie.
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© 2008, De Prato
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