Spesso accade che il medico di Medicina Generale conosca la depressione nei suoi sintomi cardine, che ha già appreso dalla cultura generale o da corsi precedentemente effettuati. Ma non la colga appieno quando si manifesti sotto altre forme.
Il paziente anziano presenta in primo piano le proprie lamentele cardiologiche ed internistiche, e spesso depressione ed ansia non vengono capite. Qualche volta un abbassamento del tono timico nell’anziano è interpretato solo come deficit cognitivo. L’ansia accompagnata ad iniziali deficit mnesici può non essere trattata. Il disturbo di panico viene facilmente scambiato per un problema medico, e spesso si arriva alla diagnosi corretta molto tardi. Lo spettro del suicidio aleggia sopra ogni medico che abbia in cura un paziente, soprattutto se anziano: talvolta non lo si può evitare, talaltra si manifesta con sintomatologie o richieste d’aiuto che possono sembrare insospettabili.
Il fatto che il paziente sia in politerapia talora porta il medico ad escludere l’uso di antidepressivi, e a rifugiarsi nelle sole benzodiazepine. Ma spesso trattare la depressione concomitante a patologie internistiche può migliorare anche il decorso delle prime.
La finalità del Corso, rivolto ad un numero ristretto di medici di Medicina Generale, è di promuovere una collaborazione corretta con lo psichiatra: il paziente sarà quindi trattato in primis nell’ambulatorio del suo medico curante, che sarà in grado di riconoscere i sintomi dell’ansia e della depressione e di individuare la corretta terapia farmacologica per ogni tipologia di disturbo.
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